“Parenti Serpenti” è l’occasione per parlare del concorso di persone nel reato e nella specie del concorso morale; difatti, i figli protagonisti dello sceneggiato di Mario Monicelli, inscenano un incidente domestico per uccidere i propri genitori, al fine di non affrontare il problema di chi tra di loro dovesse ospitarli per il resto della vecchiaia. La prima parte è sulla pagina Facebook raggiungibile a questo link.
Come visto i figli, e tutti i rispettivi coniugi, decidono di inscenare un incidente domestico sfruttando una stufa a gas guasta, appositamente regalata, traendo ispirazione da un reale incidente raccontato dal telegiornale.
Il film finisce con lo scoppio e non vediamo i susseguenti fatti, ma l’ìnterrogativo rimane:
secondo voi sarebbe punito solo colui che ha manomesso materialmente la stufa oppure tutti quanti visto il loro accordo a tavolino la sera di capodanno?
Innanzitutto, il nostro codice penale prevede la punizione dei singoli reati, per la maggior parte previsti tutti in funzione monosoggettiva, ossia esposti letteralmente per la punizione del singolo soggetto, attraverso il combinato disposto con l’art. 110 c.p
Quest’ultimo, infatti, punisce le persone che con il soggetto attivo hanno contribuito al reato, agevolando l’esecuzione del delitto (ad esempio, chi lascia la porta di un negozio aperta per favorirne il furto) o coloro che materialmente lo eseguono con il correo, e per tornare all’esempio di prima, punendo così la condotta dell’altro ladro ovvero del “palo” o dell’autista con l’auto in moto pronta per la fuga.
Ma in “Parenti serpenti” lo scoppio avviene successivamente, senza la presenza del resto della famiglia impegnata nel cenone di capodanno, rendendo meno agevole l’individuazione dei colpevoli; difatti, si può intuire come la stufa non possa essere stata manomessa materialmente da tutti i figli e coniugi insieme nello stesso momento.
Sarebbe allora responsabile il figlio che materialmente la manomette, oppure quello che regala materialmente la stufa difettosa dandola in custodia alle anziane vittime?
In realtà, se dopo la fine di film fosse aperta una indagine e se i rilievi scientifici fossero tanto approfonditi da accertare un guasto non causale, ma volontario della stufa, il pubblico ministero non avrebbe così tanti problemi; ovvero, non dovrebbe certo capire chi materialmente ha fatto cosa.
Perché?
Cassazione costante ha riconosciuto l’esistenza, oltre che del concorso materiale, anche del concorso morale, ossia l’accordo fra diversi soggetti attivi.
Tale accordo viene punito sia per coloro che abbiano fatto sorgere il proposito criminoso altrui, ad esempio facendosi venire l’idea della bombola manomessa, ma anche di chi semplicemente abbia rafforzato l’idea di tale azione illecita, ad esempio incitando gli altri o dando specifiche su come provocare il guasto mortale.
Ciò che conta, infatti, è l’elemento psicologico del reato, in questo caso di omicidio, ossia quello del dolo, ed è in questo aspetto non materiale che si prefigura l’accordo del resto della famiglia (bimbi esclusi) : la previsione dell’evento morte degli anziani, la volontà di perseguirlo attraverso la manomissione materiale della stufa a gas e l’accordo di tutti sia nel prevedere il medesimo evento letale sia di capire che il guasto alla fine provocherà l’evento nefasto voluto.
Come potrebbe comportarsi un avvocato difensore?
Beh, la migliore chances per i figurati imputati sarebbe quella di prefigurare una mera connivenza, ossia una adesione solo interiore al reato, senza contributi causali materiali né di rafforzamento dell’elemento psicologico?
Come?
Importantissima sarebbe la cross examination, ossia l’eventuale audizione di tutti gli imputati, per capire nei frangenti della decisione, in quello della manomissione ed in quello del regalo della stufa, chi abbia avuto un semplice atteggiamento passivo, subendo la decisione, approvandola, ma senza rafforzarla.
In poche parole potrebbe essere assolto solo colui o colei che non abbiano proferito parola in favore del proposito criminoso o coloro che, addirittura, abbiano espresso parere contrario.
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